EU Civil Protection Knowledge Network
La EU Civil Protection Knowledge Network si basa su due Pilastri principali: Pilastro dello sviluppo delle capacità e Pilastro della scienza
La Decisione n. 420 del 13 marzo 2019 adottata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea individua l’obiettivo di potenziare ulteriormente la capacità di prevenzione, preparazione e risposta alle catastrofi degli Stati membri del Meccanismo Unionale di protezione civile – UCPM.
Il nuovo quadro normativo evidenzia l’importanza di un ambiente comune per lo scambio delle informazioni, del know- how in termini di abilità e competenze e per la condivisione degli appuntamenti formativi quale elemento chiave del Meccanismo Unionale, per migliorare l'efficacia e l’efficienza dei sistemi di prevenzione e di risposta alle catastrofi.
Con questo obiettivo, la Decisione (Ue) 2019/420 istituisce la EU Civil Protection Knowledge Network
“La Commissione istituisce una rete di soggetti e istituzioni coinvolti nella protezione civile e nella gestione delle catastrofi, compresi centri di eccellenza, università e ricercatori, che insieme alla Commissione formeranno una rete della conoscenza in materia di protezione civile. La Commissione tiene debitamente conto delle competenze disponibili negli Stati membri e delle organizzazioni attive sul campo.”(art.8 )
Si tratta di una rete di conoscenza in materia di protezione civile istituita sulla base di un approccio multirischio, con l’obiettivo di raccogliere, sviluppare e diffondere informazioni sempre aggiornate, con il coinvolgimento degli attori di protezione civile e impegnati nella gestione delle catastrofi, dei centri di eccellenza, delle università e dei ricercatori.
La EU Civil Protection Knowledge Network si basa su due Pilastri principali: Pilastro dello sviluppo delle capacità e Pilastro della scienza.
I Pilastri sono i forum in cui le attività sono avviate, pianificate, progettate e attuate con il fine generale di contribuire agli obiettivi della rete.
“Il pilastro «sviluppo delle capacità» mira a riunire, promuovere e rafforzare le iniziative di sviluppo delle capacità pertinenti per i portatori di interessi della protezione civile e della gestione delle catastrofi, prestando particolare attenzione al Meccanismo Unionale.” (Articolo 10)
Il primo Pilastro ha lo scopo di promuovere e mettere a fattor comune le iniziative di sviluppo delle capacità di prevenzione e gestione delle catastrofi, individuali e collettive.
Le attività si concentrano sul consolidamento, attraverso un processo continuo e integrato, di progetti e programmi del Meccanismo Unionale di protezione civile già esistenti, e dedicati a: formazione, esercitazioni del Meccanismo Unionale, scambio di esperti e attività di preparazione e prevenzione.
La risposta rapida ed efficace al verificarsi di un disastro passa per la "preparazione" degli operatori, attrezzature, strutture, comunità e organizzazioni, con la conseguente riduzione o mitigazione degli effetti.
Alla luce dei crescenti disastri naturali e causati dall'uomo che minacciano la sicurezza delle persone, dell’ambiente e del patrimonio culturale dei territori europei, la prevenzione e la gestione del rischio sono la chiave che permette di affrontare e gestire gli eventi calamitosi attraverso la preparazione, la capacità di risposta e di resilienza delle infrastrutture, degli ecosistemi (terrestri e acquatici) e della società.
Con l’obiettivo di promuovere la conoscenza del rischio di catastrofi, la Commissione europea pubblica periodicamente la “Overview of natural and man-made disaster risks the European Union may face” per esaminare le tendenze nel panorama del rischio in continua evoluzione. Il documento si basa sulle valutazioni degli Stati membri del Meccanismo Unionale e dei Paesi partecipanti, e sui i dati legati alla politica intersettoriale promossa dalla Commissione.
Altri strumenti per migliorare la gestione del rischio di catastrofi sono la promozione di un’economia dedicata alla prevenzione e preparazione alle catastrofi - la base dei processi di pianificazione e decisionali - e la disciplinata gestione dei regimi di finanziamento. Un valido sostegno finanziario è rappresentato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo di coesione, la politica agricola comune e il programma Europa digitale.
La condivisione di buone pratiche per la gestione del rischio è possibile anche attraverso il Peer Review Programme che consente un'analisi indipendente, a cura di un team di esperti (i “peer”) selezionati da diversi paesi dell'UCPM.
Nel contesto della cooperazione internazionale vive anche il Quadro di riferimento di Sendai per la Riduzione del Rischio di Disastri 2015-2030 che sancisce il passaggio dalla “gestione delle catastrofi”, alla “gestione del rischio di catastrofi”, attraverso il ruolo di primo piano riconosciuto alle attività di prevenzione. Il Sendai Framework risponde all’esigenza di definire una strategia comune finalizzata a fronteggiare le numerose catastrofi dai crescenti livelli di intensità e di frequenza.
“Il Pilastro della Scienza mira a riunire il mondo accademico, gli operatori del settore e i responsabili delle decisioni in materia di cooperazione multidisciplinare, intersettoriale e transfrontaliera al fine di applicare le conoscenze scientifiche alla gestione dei rischi di catastrofi e, in particolare, alle attività di prevenzione e preparazione in modo più efficiente.” (Articolo 9)
Si tratta di un nuovo spazio riservato alla comunità scientifica e alle parti interessate operative nella gestione dei disastri, con l’ambizione di evolvere in una vera e propria comunità aperta per la condivisione e lo sviluppo del know – how disponibile.
Le attività scientifiche della Rete di conoscenza si avvalgono e ìntegrano le strutture e le reti scientifiche già esistenti a sostegno del Meccanismo Unionale, sotto la guida del Disaster Risk Management Knowledge Center, DRMKC - Centro di conoscenza per la gestione dei rischi di catastrofi, il servizio di scienza e conoscenza della Commissione europea.
Il Centro di conoscenza si impegna nell’analisi costante del patrimonio di conoscenze multidisciplinari esistente e in via di sviluppo, a sostegno di tutte le fasi della gestione del rischio di catastrofi e per identificare e colmare le possibili lacune, anche attraverso l’analisi e la mappatura dei rischi, le valutazioni e le raccomandazioni degli esperti.
Con l'aumento del flusso di conoscenze, infatti, cresce anche la necessità di revisioni sistematiche ma anche di lacune che possono essere affrontate con l’uso:
- del Progetto Gaps Explorer nato per fornire raccomandazioni mirate, e sviluppato congiuntamente dal Dipartimento per la ricerca e l'innovazione della Commissione e dal suo Centro comune di ricerca, con particolare attenzione agli incendi boschivi;
- di rapporti multirischio e multidisciplinari a cura del DRMKC per analizzare e aggiornare lo stato dell'arte;
- di Webinar congiunti DRMKC-CONRIS - Cooperation Network for Risk, Safety & Security Studies;
- di Raccomandazioni per la valutazione del rischio nazionale per la gestione del rischio di catastrofi dell'UE ogni tre anni, gli Stati membri del Meccanismo Unionale sono invitati a mettere a disposizione della Commissione una sintesi delle valutazioni nazionali, con il supporto del DRMKC che favorisce la convergenza di metodologie per la valutazione del rischio.
Per il processo decisionale basato sull'evidenza, invece, svolge un ruolo essenziale la collaborazione tra il mondo dell'industria e la comunità scientifica finalizzata allo sviluppo di metodi, strumenti e soluzioni tecnologiche innovative per la mitigazione dei disastri (adattamento e prevenzione) e del loro impatto (preparazione e risposta).
Dati e strumenti analitici innovativi agevolano il processo decisionale:
- Risk Data Hub (RDH) la piattaforma web GIS che raccoglie i dati del territorio europeo strumentali alla valutazione del rischio di catastrofi, sia per la fase pre-evento sia post-evento, attraverso l’uso del modulo di analisi del rischio per raccogliere dati per eseguire analisi multirischio, e per le diverse componenti del rischio: pericolo, esposizione e vulnerabilità.
- INFORM Risk sviluppato nel 2014 come primo strumento open source per misurare il rischio di crisi umanitarie è il risultato di un'iniziativa globale delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea e di altre organizzazioni della società civile dei settori umanitari e dello sviluppo.
- Epidemic Intelligence from Open Sources (EIOS) riunisce i pubblici interessati al tema della salute pubblica di tutto il mondo, per creare un approccio condiviso e multidisciplinare per la diagnosi precoce, la valutazione e la comunicazione del rischio, utilizzando informazioni pubblicamente disponibili.
- Guidato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità - OMS, l’EIOS segue il principio One Health, All Hazards per cui la salute umana, animale e ambientale sono strettamente correlate.
- Global Conflict Risk Index (GCRI) esprime il rischio statistico di conflitti violenti in un determinato Paese, nei successivi 1-4 anni. I valori indicati dall’Indice globale sono strumentali al Quadro di allerta precoce dei conflitti dell'UE che identifica i Paesi ad alto rischio di conflitto, e quelli in cui la situazione degenera in modo significativo.
Formazione
il piano di formazione e aggiornamento è sviluppato per gradi, dal livello base alle sessioni dedicate ai futuri capi missione, e fissa l’obiettivo di migliorare le competenze degli operatori per le attività di coordinamento e di valutazione dei disastri.
Corsi specializzati: per qualificare le squadre su aspetti specifici delle missioni, come la valutazione della sicurezza e della sostenibilità
Formazione ad hoc: per soddisfare esigenze emergenti, ad es. per sostenere l'integrazione in loco delle squadre di soccorritori, un ulteriore opportunità di sviluppo professionale per gli esperti.
Esercitazioni
Le esercitazioni di protezione civile sono occasioni di apprendimento per tutti i soggetti coinvolti - consentono di testare e di potenziare le attività di prevenzione, di preparazione e di risposta alle catastrofi - oltre a migliorare la preparazione e la collaborazione tra esperti e professionisti europei della protezione civile.
È il caso delle due tipologie di esercitazioni EU MODEX:
- table-top: sulla base di uno scenario simulato, l’esercitazione si concentra sul processo decisionale strategico e sulla preparazione manageriale per un possibile dispiegamento internazionale (coordinamento, procedure, modalità di rendicontazione e comunicazione)
- on field: l’esercitazione si concentra sugli aspetti operativi delle fasi di dispiegamento internazionale delle squadre: mobilitazione/arrivo, operazioni e smobilitazione.
- Esercitazioni su larga scala per migliorare la risposta a tutti i tipi di catastrofi all'interno o all'esterno degli Stati membri dell'UCPM, fornendo un ambiente di prova e un'opportunità di apprendimento per tutti gli attori coinvolti negli interventi di assistenza della protezione civile.
Per ampliare l'offerta, la Rete di Conoscenza introduce nuovi tipi di esercitazioni:
- plug-in exercises: l’esercitazione testa il reale spiegamento delle squadre europee al di fuori dei Paesi UE, in un ambiente emergenziale diverso in termini di strutture, cultura e condizioni meteorologiche. Le plug – in danno l'opportunità di collegamento con le esercitazioni pianificate su larga scala, che contemplano una risposta multi-organizzazione.
- host nation support table-top exercises: l’esercitazione è concentrata sulle sfide incontrate da un Paese colpito da un evento disastroso nel ricevere, integrare e coordinare l'assistenza internazionale nelle operazioni di risposta.
- Gli scenari esercitativi possono essere basati sul rischio inondazioni, incendi boschivi, chimici, biologici, radiologici e nucleari (CBRN), eventi sismici ed emergenze sanitarie.
Altri strumenti di condivisione:
- Programma di scambio di esperti: per promuovere lo scambio di esperti di protezione civile in un altro Stato membro o Stato partecipante al Meccanismo di protezione civile dell'UE. L'obiettivo è condividere esperienze e acquisire competenze tecniche approfondite.
- Programma delle lezioni apprese: per integrare le lezioni apprese, le buone pratiche e le ultime soluzioni innovative per il processo di preparazione, con l’obiettivo di garantire un rapido dispiegamento delle forze in campo.
- Consulenza scientifica e innovazione: per sostenere il trasferimento della ricerca e dell'innovazione nelle attività di pianificazione e nelle operazioni di protezione civile e di gestione delle catastrofi. Obiettivo, fornire al Meccanismo Unionale competenze specifiche.
- Opportunità per favorire i partenariati: per finanziare le iniziative che avvicinano la comunità della protezione civile e della gestione dei disastri, promuovendone la collaborazione.
- Workshop e conferenze tematiche: per promuovere appuntamenti di apprendimento e aggiornamento organizzati per specifici rischi, esistenti o emergenti.
- L'impegno della comunità: per promuovere il dialogo regolare degli Stati membri e partecipanti dell’EUCPM con le altre parti interessate, su tutti gli aspetti della Rete della Conoscenza.